venerdì 9 aprile 2010
"Cargo contro la Barriera Corallina. Scongiurato il pericolo di disastro ambientale"
È stato finalmente messo in sicurezza il cargo cinese incagliato da sabato scorso,
nella Grande Barriera Corallina, in Australia. Questo meraviglioso tratto di mare,
su cui si snodano circa 2900 isolotti di corallo dai colori vivaci e ricchi di biodiversità, patrimonio dell'UNESCO dal 1981, rischiava di essere ricoperto di greggio e il danno ecologico sarebbe stato enorme. La nave rischiava di spezzarsi in due e il suo carico, circa 950 tonnellate di petrolio e 65mila tonnellate carbone, avrebbe contaminato l'intera area protetta, un territorio marittimo che dovrebbe essere sorvegliato, in quanto off limits, ma che è stato violato per “accorciare la rotta”. Lo Shen Neng 1 (questo è il nome del cargo), per adesso è tenuto fermo da due rimorchiatori, e la chiazza di carburante, fuoriuscita dal serbatoio della nave, e che aveva macchiato le limpide acque, è stata circoscritta all'interno di una barriera galleggiante. Pericolo scampato, dunque, per la Barriera più grande al mondo, già minacciata dalla pesca a strascico e dallo sbiancamento dei coralli,
e almeno fino al 2060, anno in cui alcuni scienziati dell'Università Australiana del Queensland, ne hanno datato la morte, a causa dell'innalzamento delle temperature medie dell'acqua. L'incidente intanto, ha indotto il primo ministro, Kevin Rudd, a valutare l'entrata in vigore di norme più severe per i trasporti marittimi nelle rotte che lambiscono la barriera corallina.
Lucia Grazia Varasano
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